fattura con ritenuta d'acconto

Fattura con ritenuta d’acconto: cos’è e come emetterla

Un vademecum completo sulla ritenuta di acconto: tutte le risposte che cercavi sull’emissione di fattura con anticipazione d’imposta.

Cos’è la ritenuta d’acconto

Il meccanismo della ritenuta d’acconto, disciplinata da Titolo III del D.P.R. 600/1973 (artt. 23-30) e rientrante nell’ambito della disciplina del sostituto d’imposta (art. 64 D.P.R. 600/1973), non è altro che un prelievo fiscale che alcuni soggetti sono tenuti a versare quando erogano un reddito a favore di altri contribuenti.

Si tratta di una percentuale applicata in fattura all’imponibile, come anticipo delle imposte da pagare all’Erario. È, dunque, una trattenuta ai fini Irpef o Ires effettuata alla fonte sulle somme di denaro percepite, mentre la quota restante, spettante all’Erario, andrà versata dal contribuente in sede di dichiarazione dei redditi.

Chi può emettere fattura con ritenuta d’acconto?

I soggetti che possono emettere fatture con ritenuta d’acconto sono:

  • Società di persone e capitali;
  • Liberi professionisti operanti nel campo agricolo;
  • Liberi professionisti operanti nel campo commerciale;
  • Lavoratori autonomi;
  • Amministratori di condominio.

 

Per poter utilizzare il meccanismo della ritenuta d’acconto è indispensabile che il committente risulti indicato all’interno dell’elenco dei “sostituti d’imposta” nell’Art. 23 del DPR n. 600/73.

 

Come calcolare la ritenuta d’acconto

La ritenuta, quale vero e proprio anticipo sul pagamento delle imposte, deve essere applicata come percentuale sull’imponibile e sottratta dal totale. Dunque sul pagamento viene trattenuta una percentuale da parte del cliente che avrà l’onere di versare personalmente l’importo allo Stato (mediante modello F24) per conto del soggetto che ha effettuato la prestazione professionale. Come anticipato, la ritenuta verrà sottratta dal totale che il soggetto IVA dovrà versare con la dichiarazione dei redditi.

Questa è pari al 20% per i professionisti residenti in Italia e del 30% per i non residenti. L’importo sul quale va applicata questa percentuale cambia in base al tipo di professionista che emette fattura: con o senza cassa previdenziale. Ecco le differenze:

 

  • professionisti senza cassa di assistenza e previdenza: la ritenuta si calcola sul compenso dovuto dal cliente per la prestazione + la rivalsa INPS;

 

  • professionisti provvisti di cassa di assistenza e previdenza: la ritenuta d’acconto applicabile in fattura si calcola esclusivamente sul compenso dovuto dal cliente al professionista per la prestazione.

 

Fattura con ritenuta d’acconto: cosa deve includere

La fattura con ritenuta d’acconto dovrà necessariamente includere i seguenti dati:

  • la data emissione del documento

 

  • il numero univoco di fattura

 

  • i dati delle due parti
  • la descrizione dei prodotti o servizi che vendi con i prezzi unitari, con aliquota IVA e relativo importo

 

  • il subtotale
  • la percentuale e importo della rivalsa, qualora questa venga applicata
  • la percentuale e importo della ritenuta che viene sottratta dal subtotale per dare il totale da pagare.

Link utili:

D.P.R. 600/1973

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