
Conservazione digitale PEC: gli obblighi e i vantaggi che ne derivano
Conservazione digitale della PEC: il panorama normativo vigente
La conservazione digitale PEC è un processo indispensabile per qualsiasi entità – azienda, professionista o ente pubblico – che operi in Italia. La Posta Elettronica Certificata, introdotta dal DPR 11 febbraio 2005, n. 68, ha rivoluzionato le comunicazioni, conferendo ai messaggi elettronici lo stesso valore legale di una raccomandata con ricevuta di ritorno. Questo status giuridico elevato impone, di conseguenza, precisi obblighi in termini di archiviazione e gestione a norma.
Il Codice Civile, all’articolo 2220, è il punto di partenza fondamentale, prevedendo la conservazione di scritture contabili, fatture, lettere e telegrammi per dieci anni. La PEC, essendo a tutti gli effetti una forma di corrispondenza con valore legale e probatorio, rientra pienamente in questa definizione. Non si tratta solo di adempiere a un obbligo, ma di tutelare il proprio operato e la propria storia aziendale.
A rafforzare il quadro normativo interviene il Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD), D.lgs. 7 marzo 2005, n. 82. In particolare, l’articolo 43 del CAD stabilisce che i documenti informatici – categoria in cui rientrano a pieno titolo i messaggi PEC e le relative ricevute – devono essere conservati in conformità con le “Regole tecniche in materia di sistema di conservazione” (DPCM 3 dicembre 2013). Queste regole definiscono gli standard tecnologici e procedurali per garantire che il documento informatico mantenga nel tempo le sue caratteristiche di autenticità, integrità, affidabilità, leggibilità e reperibilità. Ignorare queste prescrizioni non significa solo esporsi a sanzioni, ma anche rendere vano il valore legale delle proprie comunicazioni.
Un aspetto critico, spesso sottovalutato, riguarda la validità della firma digitale. Sebbene la PEC sia firmata digitalmente dalla Certification Authority, garantendone l’autenticità al momento dell’invio, il certificato di firma ha una durata limitata (solitamente tre anni). Senza un processo di conservazione sostitutiva della PEC, il valore probatorio del messaggio potrebbe decadere con la scadenza del certificato. La conservazione digitale interviene proprio per prorogare e garantire nel tempo il valore legale del documento, apponendo firme digitali e marche temporali sui pacchetti di archiviazione a intervalli regolari.
Soggetti obbligati alla conservazione a norma dei messaggi PEC
L’obbligo di conservazione a norma della PEC non è confinato alle sole imprese. Al contrario, si estende a tutti gli utilizzatori: privati, professionisti (ad esempio, avvocati, commercialisti, architetti), associazioni e, naturalmente, tutte le Pubbliche Amministrazioni. La logica è semplice: se si utilizza uno strumento con valenza legale come la PEC, si è tenuti a garantirne la validità e l’integrità nel tempo.
Un esempio lampante dell’estensione di tale obbligo è l’evoluzione normativa che ha coinvolto gli amministratori di società. Grazie al D.L. n. 76/2020, convertito con modificazioni dalla L. n. 120/2020 (Decreto Semplificazioni), è stato introdotto l’obbligo per gli amministratori di società di possedere una propria PEC personale, distinta da quella della società. Questo implica che anche le comunicazioni inviate o ricevute tramite la PEC personale dell’amministratore, se attinenti all’attività aziendale o con rilevanza giuridica, devono essere oggetto di conservazione digitale a norma. Secondo una recente disposizione del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT), la scadenza per la comunicazione della PEC degli amministratori di società al Registro delle Imprese è stata posticipata al 31 dicembre 2025.
Affidarsi a un provider qualificato per la gestione e la conservazione digitale PEC diviene quindi indispensabile per categorie di soggetti sempre più vaste e numerose.
I vantaggi strategici della conservazione digitale a norma della PEC: non solo un obbligo ma un’opportunità
La conservazione digitale a norma della PEC non è solo un onere normativo, ma una vera e propria strategia aziendale che offre benefici tangibili. Il vantaggio più immediato è l’assolvimento degli obblighi imposti dalla normativa civilistica e dal CAD, scongiurando il rischio di sanzioni amministrative e legali. Tuttavia, i benefici vanno ben oltre la mera compliance.
Innanzitutto, la validità legale in caso di contenzioso. In un’epoca in cui le dispute legali possono sorgere rapidamente, avere a disposizione messaggi PEC conservati a norma significa possedere prove inconfutabili. La conservazione sostitutiva PEC garantisce che il documento, con le sue ricevute di accettazione e consegna, sia opponibile a terzi. Questo è reso possibile dall’apposizione di una firma digitale e di una marca temporale sul pacchetto di conservazione da parte di un responsabile della conservazione digitale, che certifica la data e l’ora del processo di conservazione e l’immodificabilità del documento. In questo modo, il documento informatico acquisisce un valore probatorio che perdura nel tempo, indipendentemente dalla scadenza del certificato di firma originario.
Inoltre, la gestione documentale efficiente. Un sistema di conservazione digitale dei documenti informatici, inclusa la PEC, migliora l’organizzazione interna, riduce i costi legati alla gestione cartacea e facilita la ricerca e il reperimento delle informazioni. Immaginate di dover recuperare una comunicazione di dieci anni fa per una verifica da parte degli organi di vigilanza o in caso di contenzioso: grazie ad un archivio digitale ben organizzato, i messaggi PEC e le relative evidenze di avvenuta conservazione saranno ricercabili velocemente in pochi clic.
Infine, la sicurezza dei dati. Un provider specializzato nella sicurezza della conservazione digitale PEC offre infrastrutture robuste e protocolli di sicurezza avanzati per proteggere i dati da accessi non autorizzati, perdite o alterazioni. Questo è particolarmente rilevante considerando la natura sensibile di molte comunicazioni PEC, che possono contenere informazioni commerciali, contratti o dati personali.
Come assicurare l’autenticità della PEC nel tempo: il ruolo della conservazione digitale
La PEC, per sua natura, è un veicolo di comunicazione che garantisce un alto livello di autenticità e integrità al momento dell’invio. La firma digitale apposta dal Gestore PEC (la Certification Authority) ne è la garanzia. Tuttavia, come già accennato, questa autenticità “istantanea” non è sufficiente per garantire la validità del messaggio nel lungo periodo.
Per mantenere il suo valore legale e probatorio nel tempo, la PEC necessita di essere conservata a norma digitalmente, unitamente alle sue ricevute di accettazione e consegna. Il processo di conservazione digitale a norma si concretizza attraverso una serie di passaggi tecnici e procedurali ben definiti. Si inizia con la formazione del pacchetto di versamento, che include il messaggio PEC e le sue ricevute, spesso in formati standardizzati come il PDF/A per garantirne la leggibilità futura. Questo pacchetto viene poi firmato digitalmente e marcato temporalmente dal responsabile della conservazione o dal sistema automatico, certificandone l’immodificabilità e la data certa. Successivamente, il pacchetto viene inserito nel sistema di conservazione, dove viene indicizzato per una facile reperibilità e sottoposto a periodiche verifiche di integrità e apposizione di nuove marche temporali e firme, garantendo che anche a distanza di anni il documento sia valido e non alterato.
Un aspetto fondamentale per la qualità della conservazione digitale è la scelta del partner tecnologico. Affidarsi a un fornitore di servizi di digitalizzazione d’impresa con esperienza e accreditamenti specifici, come l’accreditamento AgID (Agenzia per l’Italia Digitale), è un’assicurazione sulla conformità e sulla sicurezza del processo. Questi provider sono dotati delle infrastrutture, delle competenze e delle certificazioni necessarie per gestire la conservazione elettronica dei messaggi PEC in maniera impeccabile, liberando le aziende da oneri complessi e rischi normativi.
Investire nella conservazione digitale della PEC significa, in definitiva, investire nella sicurezza giuridica, nell’efficienza operativa e nella tutela del proprio patrimonio informativo.
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Inoltre, DocuMI, in quanto conservatore certificato e accreditato al Marketplace AgID – Agenzia per l’Italia Digitale, offre un servizio di conservazione digitale a norma, incluso con il PEC Manager YouDOX. Collegando la tua casella PEC a YouDOX i tuoi messaggi saranno così conservati a norma di legge e assicurerai il valore legale nel tempo ai tuoi documenti informatici, in piena conformità con la normativa vigente.

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